Reati ambientali

In Italia, solamente nel 2023, sono stati commessi 35.487 reati ambientali, il 15,6 % in più rispetto al 2022. A renderlo noto è il nuovo rapporto di Legambiente, un’associazione ambientalista italiana che, attraverso l’ambientalismo scientifico, mira alla protezione della flora e della fauna italiane, oltre che a promuovere l’adozione di uno stile di vita più sano per l’ambiente. Senza ombra di dubbio, considerando una media di circa 4 reati ambientali ogni ora, la preoccupazione è altissima. Si tratta di ecomafia e principalmente colpisce il Sud dell’Italia concentrandosi in Campania, Sicilia, Puglia e Calabria, le quattro regioni maggiormente note per la presenza di organizzazioni mafiose.


Ma quali sono i rischi? Perché è così importante combattere questo fenomeno?


Il reato più diffuso è l’abusivismo edilizio, cioè la realizzazione di opere edilizie senza l’autorizzazione necessaria. Ovviamente, a causa delle costruzioni selvagge, è in aumento la percentuale di inondazioni dovute alla sottrazione di terreni idonei per assorbire e far defluire l’acqua, comportando inevitabilmente la messa a rischio di molte vite umane. La cementificazione, per di più, oltre a ledere la bellezza dei paesaggi, produce tassi di inquinamento molto elevati, in quanto toglie spazi verdi dove le piante potrebbero contribuire alla trasformazione di anidride carbonica in ossigeno.


Quando si parla di reati ambientali è importante ricordare gli illeciti riguranti il ciclo dei rifiuti e tutte le sue fasi, dalla produzione al trasporto, fino allo smaltimento e al finto recupero. La corretta gestione dei rifiuti ha, infatti, lo scopo di ridurre, attraverso lo smaltimento degli stessi, l’impatto sull’ambiente e sulla salute dell’uomo, compiendo un recupero energetico e di materie prime.
Fanno parte dei reati ambientali più diffusi anche i reati contro gli animali, poiché questi ultimi svolgono un ruolo fondamentale per la biodiversità, importante in quanto ogni specie ha un compito da svolgere unico e specifico nell’ecosistema del nostro pianeta.


Ultimi, ma non per questo meno importanti, sono i reati riguardanti incendi dolosi e colposi, per motivi già sopra citati.


Per garantire un futuro sostenibile, dunque, Legambiente chiede al governo Meloni di recepire la direttiva europea sulla tutela penale dell’ambiente, approvata a marzo 2024, e di introdurre nuove misure per combattere le ecomafie.

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