Ad oggi sempre più famiglie installano pannelli fotovoltaici nella propria casa, anche incoraggiate dai crescenti incentivi statali che permettono di recuperare la spesa in tempi brevi. Uno dei motivi per cui l’installazione di questi impianti è considerata svantaggiosa è, infatti, il mancato rientro economico dell’investimento, se non in tempi medio-lunghi.
D’altronde per quale altro motivo, manutenzione a parte, si dovrebbe declinare l’opzione del fotovoltaico? Si pensi che Albert Einstein, nel 1921, vinse il Nobel per la fisica proprio grazie ad uno studio su come l’effetto fotovoltaico fosse capace di produrre e trasportare energia elettrica.
In termini tecnici un pannello fotovoltaico è un dispositivo optoelettronico in grado di convertire l’energia solare in energia elettrica, permettendo, in questo modo, di generare energia proveniente dal sole, e andando a ridurre, di conseguenza, la dipendenza dalla rete elettrica tradizionale. L’energia solare, utilizzabile anche per il riscaldamento, poiché è una fonte rinnovabile e pulita, consente di ridurre l’uso di fonti inquinanti e le emissioni di gas e CO2.
Economicamente parlando, il risparmio sulle bollette avviene a lungo termine… certamente non si nota la differenza dopo un solo mese! Per questo motivo lo si ritiene un investimento futuro, a sua volta, investito da falsi miti che ne bloccano il corretto sviluppo: non è vero che i pannelli solari funzionano soltanto quando fa caldo, poiché funzionano anche a -5°C, continuando a generare elettricità sebbene in minore quantità; non è vero che i pannelli solari sul tetto non incidono sul valore della casa, anzi, sono considerati uno dei principali punti di forza quando si vende una casa; non è vero che i pannelli solari sono troppo costosi, o meglio, sono costosi ma sono una soluzione vantaggiosa a lungo termine e il cui prezzo continua a calare anno dopo anno.
E, dunque, perché non fare in modo che l’esigenza di elettricità e riscaldamento venga alimentata al 100% da energia rinnovabile?