Monossido di carbonio, particolato, ossidi di azoto e di zolfo, piombo e autismo.
Ma in che modo possono essere correlati i principali inquinanti dell’atmosfera con un disturbo del neurosviluppo?
Negli ultimi anni gli esperti stanno sviluppando nuove ricerche e teorie riguardanti il collegamento tra inquinamento e salute. Uno degli studi più recenti, risalente al 2024, ha segnalato un’associazione tra l’esposizione delle donne in gravidanza ad alti livelli di litio nell’acqua potabile e la nascita del 25-45% in più di bimbi autistici. Il litio, capostipite dei metalli alcalinici, altamente inquinante per il suolo e per l’acqua, è utilizzato, tuttavia, come farmaco antipsicotico per curare il disturbo bipolare e altre patologie psichiatriche. E’ noto, però, che alcuni metalli sono assorbiti e metabolizzati in modo differente nei bambini con ASD.
È, dunque, possibile che tra i fattori di rischio dell’autismo rientri l’inquinamento?
È importante specificare che l’autismo è una condizione con una componente genetica
importante, ma che ci sono altri fattori che possono aumentare la possibilità di svilupparlo.
“L’inquinamento fa male sempre. Nel caso specifico, quando si associa a suscettibilità genetica, aumenta il rischio di autismo, che non ci sarebbe se non ci fosse già suscettibilità genetica.”
Particolarmente preoccupante è la scoperta che le particelle più piccole come PM 2.5, polveri sottili che sono sospese nell’aria, possono attraversare la placenta ed interferire con lo sviluppo del cervello fetale, andando a danneggiare colore che, geneticamente, sono già più vulnerabili. Sebbene sia difficile da controllare, il consiglio degli scienziati è quello di limitare l’esposizione della madre ad alcune sostanze chimiche come pesticidi, inquinanti dell’aria e dell’acqua, metalli pesanti e altre sostanze chimiche.
L’aumento dell’inquinamento atmosferico, purtroppo, continua ad avere ripercussioni negative
sui cittadini, in particolare su coloro che vivono nelle aree urbane, e non è certamente una
casualità il fatto che negli ultimi anni, in maniera direttamente proporzionale, sia aumentata la
percentuale dei casi di autismo.
- Nadia Di Diodato