La deforestazione sta divorando il Pianeta

Nel 2010 la Bolivia aveva 62,7 milioni di ettari di foresta naturale. Solamente nel 2023 ne ha persi 696 mila a causa delle continue fiamme provocate dall’uomo, per aprire nuovi pascoli ed impossessarsi di nuove terre, con lo scopo di coltivare soia da esportare in Cina. Negli anni 40’, in Laos, le foreste coprivano oltre il 70% dell’area terrestre. Nel 2010 la copertura forestale era scesa al 40%, per via dell’abbattimento di una vasta gamma di alberi dai legni pregiati, molti dei quali utilizzati per scopi medicali. La perdita annuale media di foreste del Nicaragua era dell’1,34% tra il 2010 e il 2015. Già tra il 2015 e il 2020 si è passati ad una media del 2,56% di perdita annuale, causata principalmente da accaparratori illegali di terre che hanno spianato autonomamente la strada in base ai propri interessi economici. Il problema della deforestazione, ossia della distruzione permanente delle foreste, sta divorando il pianeta pezzo per pezzo, colpendo in particolare le aree che sono, non solo più ricche di biodiversità, ma anche fonte di sostentamento per intere popolazioni, le quali vivono in condizioni di povertà, strettamente dipendenti dalle risorse che le foreste pluviali e tropicali offrono.

Lo sviluppo della civiltà umana e il progresso in ambito di agricoltura, allevamento, silvicoltura e urbanizzazione, sono le principali cause della graduale scomparsa di milioni di ettari di superficie forestale.

Tuttavia, non tutto è perduto.Il Brasile registra, in data corrente, un calo della deforestazione del 36%, grazie alle nuove politiche adottate dal presidente Lula, il quale ha frenato progetti di compagnie agricole della soia e di allevamenti di bestiame, ha bloccato la costruzione di una strada che avrebbe quintuplicato la deforestazione e ha diretto operazioni militari per scacciare minatori e boscaioli illegali. Lula, inoltre, ha creato più aree protette gestite da popolazioni indigene. Buone notizie arrivano anche dalla Colombia che, con l’elezione di Gustavo Petro, ha dato il via alla riforestazione, arginando l’espansione dell’agroalimentare nella foresta e creando riserve in cui raccogliere gomma ed altri prodotti forestali non legnosi. I proventi verranno poi utilizzati per finanziare il reimpianto. L’attuale superficie forestale del pianeta è di 4 miliardi di ettari ed è bene conservare ogni ettaro come fosse indispensabile.

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