Approvazione della Nature Restoration Law

di Nadia Di Diodato

Il 17 Giugno 2024 è stata approvata in via definitiva la Nature Restoration Law dal Consiglio dell’Unione europea, ovvero l’istituzione che riunisce i ministri competenti in materia dei vari paesi. L’approvazione è avvenuta dopo due lunghi anni di negoziazioni a causa di divisioni e continui cambi di posizione dei governi. A marzo l’Italia, insieme ad Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Finlandia e Svezia, ha votato contro; l’Austria e il Belgio si sono astenuti. A giugno la ministra austriaca per il clima e per l’ambiente, Leonore Gewessler, del partito popolare austriaco di centrodestra guidato da Nehammer, nonostante alla vigilia delle votazioni avesse ricevuto indicazioni da parte del cancelliere di astenersi nuovamente, ha sorpreso statisti e analisti votando a favore del regolamento. Anche Alain Maron, ministro per il clima e per l’ambiente di Bruxelles, ha scelto di andare contro il primo ministro belga. 

Ma di cosa si tratta? Perché tutta questa importanza? 

La Nature Restoration Law è importantissima poiché impone ai Paesi membri obblighi ed obbiettivi vincolanti per il ripristino di ogni tipo di ecosistema: marino, terrestre, di acqua dolce e urbano. Ciascuno Stato dovrà poi inviare i propri piani di azione nazionali alla Commissione e riportarne i progressi. Le nuove regole prevedono di ripristinare le condizioni naturali almeno nel 20% della superficie terrestre e marina entro il 2030, estendendo poi la tutela di tutti gli habitat degradati entro il 2050. In che modo? Prestando maggior attenzione alle zone umide, quelle zone che catturano e trattengono una maggiore quantità di anidride carbonica; monitorando la biodiversità tramite l’ampliamento ed il miglioramento degli habitat di varie specie; interrompendo il declino degli insetti impollinatori tramite un lavoro di osservazione e conservazione; ripristinando lo stato di libero flusso delle acque tramite l’abbattimento delle barriere che ostacolano la connettività delle acque di superficie. L’obbiettivo principale è, dunque, quello di “ripulire” aria, acqua e terra al fine di proteggerci da eventi climatici estremi, fra cui piogge alluvionali, siccità ed incendi. 

La Nature Restoration Law vuole garantire un ambiente abitabile in cui sia assicurato il benessere delle generazioni attuali e future. 

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