Negli ultimi anni, l’Italia ha visto aumentare in modo drammatico il numero di eventi meteorologici estremi. Tra le Regioni più colpite, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Marche, che nel giro di pochi mesi hanno affrontato pesanti alluvioni. All’alto rischio idrogeologico dei territori si accompagna spesso un alto grado di cementificazione, che ha intensificato i danni prodotti da questi fenomeni sempre più comuni a causa del cambiamento climatico. Secondo molti esperti, le casse di espansione sembrerebbero tra le soluzioni più efficaci per mitigare gli effetti delle piogge intense ed evitare pesanti fenomeni alluvionali. Si tratta di aree pianificate per la raccolta di acqua in eccesso durante i periodi di piena, realizzate lungo il corso dei fiumi per contenere temporaneamente grandi volumi d’acqua ed evitare esondazioni in zone urbane o agricole. Le casse si riempiono quando il livello del fiume o del torrente supera una soglia critica, deviando parte dell’acqua in eccesso al loro interno. Questo processo avviene attraverso opere come paratoie che regolano il flusso dell’acqua verso la cassa. Quando il livello del fiume torna alla normalità, l’acqua può essere rilasciata in modo controllato, fatta evaporare o infiltrare nel terreno. Le casse di espansione possono essere progettate anche come aree naturali, dove l’acqua può infiltrarsi nel suolo, ricaricando le falde acquifere e migliorando l’ecosistema circostante. La progettazione e la costruzione di casse di espansione richiedono investimenti considerevoli. In alcune aree, può essere difficile trovare spazi sufficienti per costruire casse di espansione senza entrare in conflitto con altre esigenze
- Mariarita Persichetti